Nucleare, no grazie


Un anno dopo l’incidente di Fukushima, Greenpeace ha inviato una lettera ai leader mondiali, firmata da decine di rappresentanti della società civile. Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia. “Quando in Giappone siamo ancora a 100mila persone evacuate e un’area contaminata pari a metà della Sicilia, dobbiamo chiederci tutti se ha senso tutto questo e se il gioco vale la candela. Produrre elettricità per avere poi dei danni che sono stimati per il Giappone tra i cinquecento e i seicentocinquanta miliardi comprensivi delle bonifiche dei siti di Fukushima non vale la pena. È possibile produrre elettricità in altro modo e non c’è bisogno del nucleare per ridurre le emissioni di CO2”.