La prima volta. Giusi Malato, campionessa di pallanuoto e prima donna a vincere la calottina d’oro, è anche la prima a sedere su una panchina di serie A1 maschile, come assistant coach di Peppe Dato all’Adr Nuoto Catania. Si tratta di una vera e propria svolta nel mondo dello sport e della pallanuoto maschile in particolare.
Nella sua carriera da allenatrice ha guidato inizialmente le giovanili dell’Orizzonte, poi la prima squadra e successivamente si è dedicata ai ragazzi allenato in serie C la Nettuno con la quale ha ottenuto la promozione in serie B, categoria in cui ha allenato. È stata anche la prima donna a vincere il prestigioso premio “Calottina d’oro” nel 2003.
Una pagina di sport importante non solo per la società rossazzurra, che ha affidato alla campionessa la gestione del piano vasca della piscina Scuderi e del settore tecnico giovanile, ma anche per l’intero mondo dello sport. “È difficile che io non riesca a gestire l’ansia, ma devo ammettere che venerdì notte ho dormito poco in vista dell’impegno di sabato“, spiega Giusi Malato non nascondendo l’emozione vissuta nello scorso weekend.
“Essere l’assistente di Peppe Dato in una squadra maschile, benché io conosca tutti i ragazzi, è un’esperienza forte per una donna essendo la pallanuoto da sempre uno sport ‘maschilista’. Vedere una donna in panchina può essere destabilizzante, ma Peppe Dato è un signore e i ragazzi sono stati bravissimi. Ci siamo parlati, puntando sul confronto diretto e schietto, senza filtri. Da colleghi“, prosegue.
“Io conoscendo molto bene il mondo della pallanuoto, l’ambiente e le scaramanzie che possono caratterizzare una squadra e i momenti pre partita, sono stata un passo indietro. Mi piace ascoltare, imparare e rispettare anche i tempi degli altri. A parte l’emozione iniziale, poi sono subito entrata nel ruolo!”, racconta.
Sulla presenza delle donne in panchina in un campionato maschile come quello della massima serie della pallanuoto, Giusi Malato ha dichiarato: “Al nostro sport la presenza delle donne potrebbe fare senz’altro bene, sarebbe un valore aggiunto, nel mio caso sono felice di mettere la mia esperienza al servizio della società e della squadra, l’importante è lavorare serenamente come sto facendo io con il gruppo”.