Quotidiana ingiustizia. La pena di morte è ancora presente nell’ordinamento di 56 paesi del mondo. Il servizio è di Fabio Piccolino
Si è celebrata ieri in tutto il mondo la giornata internazionale contro la pena di morte: una pratica che Amnesty International definisce crudele, disumana e degradante, abolita nella legge o nella pratica da oltre la metà dei paesi del mondo.
E’ la Cina a guidare la classifica delle esecuzioni effettuate nell’ultimo anno, seguita da Iran, Egitto, Iraq e Arabia Saudita.
Quest’anno la Coalizione mondiale contro la pena di morte ha posto l’attenzione sulle donne che si trovano nel braccio della morte, 800 in tutto il mondo, spesso vittime di pregiudizio e discriminazione legati al genere, all’orientamento sessuale, all’appartenenza etnica o religiosa.