Una brutta selezione


In epoca Covid le persone colpite da Alzheimer rischiano più di prima di essere escluse dalle cure. Un appello dei “terapisti occupazionali”. Il servizio è di Paolo Andruccioli.

E’ necessario evitare che una semplice diagnosi rappresenti per una persona affetta da demenza senile o Alzheimer il diniego all’accesso alle cure. Le scarse risorse finanziarie non possono essere una giustificazione per trascurare un milione di persone che in Italia sono affette da questa malattia penalizzando contemporaneamente 3 milioni di familiari che li seguono quotidianamente. E’ l’appello lanciato dall’AITO (Associazione Italiana Terapisti occupazionali, operatori sanitari che si occupano di riabilitazione). «Ribadiamo il nostro impegno per un approccio alla demenza basato sui diritti umani – sostengono – Una diagnosi di demenza da sola, infatti, non dovrebbe mai essere una ragione per rifiutare alle persone l’accesso ai trattamenti, alla cura e al supporto”. Stesso messaggio quello di Alzheimer Europe.