Ad un mese dalla scomparsa prima e dalla morte poi di Regeni, il giovane ricercatore italiano torturato e ucciso al Cairo, troppe ancora le reticenze dell’Egitto per far luce sulla vicenda. Ai nostri microfoni Giuseppe Acconcia, giornalista ed esperto di Medioriente. “Il caso Regeni è pieno di depistaggi, perché subito sono state avanzate delle ipotesi che poi nettamente vengono scartate, dalla pista dell’incidente stradale alla pista del delitto sessuale, alla pista della rapina fino al coinvolgimento dei Fratelli Mussulmani e alla pista dello spionaggio. E’ evidente che una completa verità e una completa giustizia nel caso Regeni è molto difficile che venga raggiunta date le condizioni politiche in cui si trova l’Egitto in questo momento.”
Verità per Giulio
25/02/16
Internazionale