Il linguaggio dello sport


La Deaf SPQR è la prima squadra di non udenti iscritta a un torneo di calcio a 5 della Lega dilettanti. Tutti sordi escluso il mister, il preparatore dei portieri e un dirigente accompagnatore e quando sono in campo l’arbitro usa il fischietto e la bandierina.

 

La Deaf SPQR nell’anno del suo decennale ha centrato la promozione in serie C2 grazie a un secondo posto nel girone B di serie D di calcio a 5, campionato FiGC Lega Nazionale Dilettanti (Lazio). “Qual è l’obiettivo di quest’anno? Puntiamo a salire di categoria – scherza il presidente Rosario De Caro -. A parte gli scherzi, il nostro obiettivo non può che essere la salvezza che sarà molto dura da raggiungere. Il perché di questa squadra, interamente composta da persone sorde, è presto spiegato: c’erano tanti ragazzi sordi sparsi in diverse squadre udenti e tanti facevano fatica a trovare gli spazi anche a causa delle difficoltà di comunicazione. Quindi, insieme ad altre persone, che attualmente svolgono il ruolo di consiglieri in società, abbiamo deciso di fondare la Deaf SPQR per dare la possibilità a tutti i ragazzi sordi di poter dimostrare il loro valore in un campionato agonistico, anche perché abbiamo gente che può fare strada. Durante gli allenamenti e le partite, la comunicazione ora è più facile perché usiamo la Lingua dei Segni e la nostra filosofia è quella di avere nella rosa tutti i giocatori sordi e rendere possibile l’integrazione tra sordi e udenti attraverso lo sport”. Un’integrazione eterogenea, quindi, di un gruppo di atleti con disabilità all’interno di un campionato che conta invece altri gruppi con atleti normodotati. La massima evoluzione del concetto di sport e accessibilità.