Prevenzione e recupero attraverso lo sport, per offrire a ragazzi con problemi sociali e penali, una seconda possibilità. È l’obiettivo del Progetto Jonathan-Vela che negli anni ha trasformato i giovani dell’area penale di Nisida e quelli a rischio provenienti dalle comunità gestite dall’associazione, in equipaggi veri e propri accanto a skipper del calibro di quelli di Mascalzone Latino.
“Il progetto Vela è parte integrante del processo complessivo di crescita del ragazzo. Perché se il lavoro rappresenta un elemento importante, le regole della vita passano anche attraverso un’esperienza di questo genere in cui c’è distribuzione dei ruoli, assunzione di responsabilità, riconoscimento dell’autorevolezza di chi assegna i compiti”, spiega Vincenzo Morgera, responsabile dell’associazione Jonathan, in occasione della terza edizione del Premio Amato Lamberti organizzato con il Gruppo di Imprese Sociali Gesco e il sostegno di Whirlpool Corporation, che a Nisida, isola che ospita l’Istituto Penale Minorile di Napoli, premia le esperienze di responsabilità sociale.
Un progetto “nato quasi per caso, a Ischia, grazie alla disponibilità di uno skipper che permise a un gruppo di bambini della comunità, in attesa di affido o adozione, di salire sulla barca. Ma per realizzarlo, avevamo bisogno di partner”. Risale al 2010 la prima partecipazione di cinque ragazzi alla Regata dei tre Golfi, progetto destinato a minori e adolescenti dell’area penale in misura cautelare o messa alla prova nella comunità di recupero dell’Associazione Jonathan del territorio campano della zona di Napoli. Quest’anno, nella Regata dei 3 Golfi a bordo di “Scugnizza” dell’armatore De Blasio, si piazza al secondo posto.
“L’anno scorso siamo arrivati secondi, quest’anno speriamo di arrivare primi”, auspica Morgera. La partnership di Whirlpool con l’Associazione Jonathan va oltre il progetto Vela e abbraccia l’ambito lavorativo con gli stessi scopi. Nata nel 1998 con Indesit Company, questa collaborazione si pone l’obiettivo di reintegrare nella collettività ragazzi con problemi sociali e penali attraverso la ricerca di strumenti educativi e innovativi e di sensibilizzarli sull’importanza del rispetto delle regole prendendo spunto dalle norme comportamentali sul lavoro.
Il progetto, realizzato con il patrocinio del ministero della Giustizia, nel 2008 ha ricevuto l’apprezzamento dalla Presidenza della Repubblica con una targa di riconoscimento e ha consentito nel corso degli anni a circa 100 ragazzi un pieno reintegro nella collettività e il recupero di un’identità e di un ruolo sociale basato su valori condivisi.