Bene, ma non basta


Via libera del Senato al disegno di legge sul reato di tortura. Critiche le associazioni che parlano di testo impresentabile. Il servizio di Clara Capponi.

 

Una legge sulla tortura impresentabile, in cui la definizione del reato è in evidente contrasto con quanto imposto dalla Convenzione internazionale senza considerare la confusione del testo, che pare scritto apposta per renderne difficile l’applicazione. E’ questo il commento di Aminesty international e Antigone al testo di legge che ha ottenuto il via libera dal senato e torna ora a Montecitorio. Sono due le critiche fondamentali: il reato di tortura viene definito comune invece di proprio, visto che a commetterlo sono di solito pubblici ufficiali o degli incaricati di pubblico servizio. Inoltre il testo passato al Senato prevede, perché vi sia tortura, che ci sia un verificabile trauma psichico. «Ma i processi per tortura avvengono anche a dieci anni dai fatti commessi, come si fa a verificare il trauma dopo tanto tempo?”afferma il senatore Luigi Manconi della commissione per i diritti umani.