Consigli per gli ascolti #29

Un altro piccolo giro del mondo in musica, alla scoperta delle migliori novità.
Qui tutte le puntate precedenti.

 

[Finlandia]

 

L’aggettivo più calzante che mi viene in mente per descrivere “Awalaï” dei finlandesi Onségen Ensemble è “appassionante”. Perché quello che emerge dall’ascolto delle sei, lunghe tracce che compongono l’album, è il desiderio di raccontare una lunga storia in musica dalla quale diventa via via sempre più difficile staccarsi.
La qualità degli arrangiamenti, la struttura articolata dei brani, l’utilizzo minimale e funzionale delle voci, la costruzione di atmosfere particolari, le soluzioni sonore adottate e la sperimentazione, rendono “Awalaï” un disco da ascoltare molte volte consecutivamente.

 

[Sudafrica]

 

Il suono dei The Valley è indubbiamente vintage ma sa regalare momenti di entusiasmante euforia: il loro desert rock ricco di riverberi e distorsioni è talvolta psichedelico, talvolta oscuro e malinconico.
In ogni caso, applicano soluzioni brillanti a situazioni solo in apparenza semplici: questo fa di “Obelisk” un disco assolutamente godibile.

 

[Grecia]

 

Ci sono dischi che si ha voglia di ascoltare quando si ha bisogno di una puntura di vitalità e di energia, oppure quando si vuole assecondare uno stato d’animo estremamente entusiasta. “Out of the blue” dei Tuber può essere la medicina giusta, a patto che siate amanti di un hard- rock diretto e omogeneo, dentro cui trovare influenze electro, alternative, stoner, psycho e post-rock.