Dopo la strage alla Sinagoga di Pittsburgh, torna il dibattito sull’uso delle armi negli Stati Uniti. Il servizio di Fabio Piccolino. (sonoro)
L’attacco che sabato scorso ha causato la morte di undici persone in una sinagoga di Pittsburgh ha acceso nuovamente i riflettori sul tema del possesso delle armi negli Stati Uniti. March for our lives, il movimento nato dopo il massacro di Parkland, in Florida nello scorso febbraio, che chiede una maggiore restrizione sulla vendita di pistole e fucili, ha rinnovato il proprio impegno. “Le vittime di Pittsburgh, si legge in un tweet, “ci ricordano che non viviamo in una nazione pacifica e che dobbiamo affrontare l’odio giorno per giorno”. L’organizzazione ha lanciato una campagna in vista delle elezioni di midterm del prossimo 6 novembre: eleggere moralmente solo candidati che si impegnano a porre fine alla violenza armata in America.