In controtendenza


Secondo l’Istat, le cooperative italiane hanno reagito meglio alla crisi. Il servizio di Giuseppe Manzo. (sonoro)

Sono poco più di 59 mila le cooperative attive in Italia pari all’1,3 per cento delle imprese attive a livello nazionale, danno lavoro a oltre 1,2 milioni di persone, di cui il 52,2% sono donne. Sono i dati contenuti nel Rapporto Istat su struttura e performance delle cooperative italiane (riferiti al 2015) che evidenziano, però, “una minore propensione al digitale e all’innovazione” da parte delle cooperative rispetto alle altre imprese. Nel periodo della crisi le cooperative sono aumentate di numero (da 50.691 nel 2007 a 59.027 nel 2015) e hanno aumentato il numero di dipendenti (+17,7% contro la flessione del 6,3% registrato dalle altre imprese). Tra le cooperative attive spiccano quelle di lavoro (il 49,8% del totale), seguite da quelle sociali (il 24,2%), quelle di utenza e consumo (il 6,5%) e quelle di produttori del settore primario (il 3%). Le cooperative di lavoro e quelle sociali, oltre a registrare il maggior numero di imprese, sono anche quelle che hanno generato il maggiore valore aggiunto: 12,9 e 8,1 miliardi di euro pari al 73,4% del valore aggiunto dell’intero settore cooperativo nel 2015.