“Senzagiro”


Scrittori e illustratori scendono in campo per sostenere Bergamo nella lotta al Covid-19, un gioco letterario per far rivivere le emozioni del Giro d’Italia gara, con racconti che accompagneranno i  tifosi per 21 giorni lungo un “Giro che non c’è”. Al centro del progetto la solidarietà: con la raccolta fondi promossa dalla Cooperativa Sociale Namastè impegnata nella lotta al Coronavirus.

Il Giro d’Italia è un momento sacro per migliaia di appassionati di ciclismo: assiepati lungo le strade, incollati per ore al televisore, dal 1909 riempiono la penisola di colori ed emozioni. Il Coronavirus ha cambiato d’improvviso la vita di tutti noi e così anche la Corsa Rosa ha dovuto far i conti con questo nemico dovendo rinunciare alla collocazione tradizionale e a ricollocarsi con buona probabilità in autunno. Nel corso degli anni questa grande “festa” dello sport non si è caratterizzata soltanto per i traguardi e le vittorie, ma soprattutto per storie di persone che, lungo arcigne salite dolomitiche e muri appenninici, hanno lasciato il segno in questa disciplina.

Per questo motivo è nato “Senzagiro”, un progetto costruito per far rivivere le emozioni di questa gara attraverso la voce di scrittori e illustratori che accompagneranno con i propri racconti i tifosi per 21 giorni lungo un “Giro che non c’è”. “L’idea è nata poco dopo aver appreso la notizia del rinvio del Giro – spiega Filippo Cauz, ideatore del programma -. Essendo un gruppo di giornalisti e scrittori legati al mondo del ciclismo, abbiamo quindi deciso di raccontare la gara come se si fosse svolta regolarmente, con tanto di tappe e protagonisti previsti alla vigilia”.

Al centro della proposta non vi sarà soltanto lo sport, ma anche la solidarietà con la raccolta fondi promossa dalla Cooperativa Sociale Namastè che da diverse settimane è impegnata nella lotta al Coronavirus. “Il nostro è un gioco letterario, tuttavia non voleva che restasse fine a se stesso. Abbiamo deciso quindi di attivarci anche noi sostenendo l’iniziativa della cooperativa che da anni lavora sul territorio bergamasco, uno dei più colpiti sinora – confessa Cauz – Segnalataci dagli amici di Bikefellas, ci siamo attivati per farla conoscere tramite i nostri canali oltre a destinare a essa i fondi che nelle prossime settimane raccoglieremo dalle eventuali sponsorizzazioni” ”.

La raccolta interesserà in particolare “NamasC’è”, un servizio che consente alle persone più fragili di ottenere un aiuto in un periodo così complesso. “All’inizio dell’emergenza ci siamo concentrati sulla carenza di dispositivi di protezione individuale (DPI) per cui abbiamo lanciato un appello per poterli reperire – sottolinea Raffaele Avagliano, membro della Cooperativa Sociale Namastè – Avendo successivamente dovuto interrompere alcuni nostri servizi diurni, abbiamo deciso di attivare una linea telefonica affinché si possa offrire una soluzione alle diverse esigenze che ci vengono presentate e che vanno dal sostegno domiciliare ad anziani e disabili al supporto psicologico offerto dal Consultorio”. Fra i protagonisti attesi a partire dal prossimo 9 maggio spiccano infine i nomi di giornalisti come Marco Pastonesi e Stefano Rizzato e di ex atleti del calibro di Silvio Martinello e Marco Pinotti.

di Pierluigi Lantieri