Si sprecano gli appelli per la mancanza di medici, infermieri e sanitari. Eppure nei bandi di assunzione sono esclusi gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia.
La denuncia viene dall’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) che ha analizzato i bandi delle aziende sanitarie di Bergamo, Civitavecchia, Matera e del Piemonte. “Eppure da marzo al Decreto Cura Italia, convertito in Legge possono essere assunti ‘alle dipendenze della pubblica amministrazione per l’esercizio di professioni sanitarie e per la qualifica di operatore socio-sanitario tutti i cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione europea, titolari di un permesso di soggiorno che consente di lavorare”.
Inspiegabilmente, le amministrazioni di Ospedali e Azienda sanitarie stanno completamente ignorando questa disposizione -denuncia Asgi- e continuano a bandire concorsi che, quanto ai medici, richiedono il requisito della cittadinanza italiana o di paesi dell’Unione Europea.
Secondo l’Associazione medici stranieri in Italia nel nostro Paese sono presenti circa 77.500 persone aventi cittadinanza straniera con qualifiche sanitarie: tra cui 22 mila medici, 38 mila infermieri, e poi fisioterapisti, farmacisti, odontoiatri e altri professionisti della sanità. Ma tra questi numeri piuttosto consistenti, solo il 10% riesce ad accedere a posti di lavoro nell’ambito della Sanità pubblica.
Per chi ha scritto questi bandi basterebbe ricordare che il virus non conosce nazionalità e razza. E nemmeno la cura.
Giuseppe Manzo giornale radio sociale