Tokyo 2020, arrivano le prime prese di posizione sui diritti umani


In ginocchio contro il razzismo. Le calciatrici della Gran Bretagna in ginocchio, dopo il fischio dell’arbitro. Poi le cilene e un’ora dopo la scena si ripete, a Tokyo, prima della sfida tra Stati Uniti e Svezia. Sono le prime dimostrazioni politiche dopo il via libera del Cio: all’interno del campo di gioco ora sono consentite.

Le giocatrici britanniche lo avevano annunciato prima della partenza, il loro gesto era anche per sottolineare la loro solidarietà per i colleghi investiti dagli insulti razzisti dopo aver fallito i rigori contro l’Italia nella finale dell’Europeo. Inginocchiarsi “è permesso, non è una violazione della regola 50. Questo è quello che c’è scritto nelle linee guida del Cio” ha sottolineato il presidente del Cio Thomas Bach.

Il Cio consente gesti di attivismo — se consentito dall’organo di governo di quello sport — solo prima o dopo l’inizio ufficiale degli eventi alle Olimpiadi. Le dichiarazioni politiche durante gli eventi, le cerimonie di premiazione o al Villaggio Olimpico sono ancora vietate, per evitare i gesti come i pugni alzati nei guanti neri dei velocisti americani Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968.

La capitana tedesca di hockey su prato festeggia con un post sui social “L’amore vince sempre”. Il Cio ha detto sì alla fascia arcobaleno, e la capitana della nazionale tedesca di hockey su prato festeggia con un post su Instagram, sorridente per la decisione del Comitato olimpico. Come il capitano della nazionale di calcio a Euro 2020, Manuel Neuer, anche Nike Lorenz aveva espresso l’intenzione di vestire la fascia simbolo del movimento LGBT alle Olimpiadi, e una richiesta era stata avanzata tramite il comitato olimpico tedesco, che all’ok del Cio ha postato la foto della fascia arcobaleno che la 24enne Lorenz porterà sui calzini, domenica all’esordio contro la Gran Bretagna.