Alluvione in Emilia Romagna: “la bomba a orologeria” dei cambiamenti climatici


 

Questa è la voce di Peppino Impastato. Oggi ricorre il 45° anniversario della sua morte per mano della mafia a Cinisi: con la sua radio aut ha dato potenza alla voce come arma contro l’oppressione dei clan. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 9 maggio 2023, anno II della guerra, anno 4° della pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo. 

Oggi parliamo dell’alluvione che ha colpito ampie zone dell’Emilia Romagna e delle sue conseguenze sul territorio. Come se non bastasse ieri a Faenza, già martoriata dall’evento climatico, sono esplosi i silos di una distilleria a Caviro. Il bilancio delle piogge che hanno provocato l’esondazione dei fiumi in pianura è grave: due morti e sfollati. Il ravennate, il bolognese, l’imolese e il modenese sono stati i territori più colpiti dove la miscela esplosiva è stata composta da una quantità di pioggia enorme unita alla siccità di questi mesi: pezzi di collina si sono letteralmente staccati, fiumi e torrenti sono esondati.

“Siamo seduti su una bomba a orologeria climatica e se non facciamo nulla per disinnescarla in tempi brevi, quando poi questa esploderà”, è l’allarme lanciato da Mercalli nella trasmissione Che tempo che fa. Bisogna fare in fretta: “È tempo della prevenzione e non ce ne resta molto: una manciata d’anni”. In campo a contare danni e anche a dare una mano è la cooperazione che è una realtà determinante in tutta la regione. Ascoltiamo il presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi.