Migranti e accoglienza: gira l’Italia intera “L’immaginifica storia di Esperer”


 

[Questa è la voce della responsabile Affari umanitari di Medici Senza Frontiere che spiega le restrizioni di movimento, le vessazioni e le violenze contro i palestinesi da parte delle forze israeliane e dei coloni a Hebron. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 17 settembre 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di migrazioni e accoglienza nei giorni infuocati del processo Open Arms. Lo spettacolo “L’immaginifica storia di Espérer” da qualche mese, partendo da Lampedusa, sta attraversando l’Italia da sud a nord per raggiungere la sua tappa finale, Bardonecchia. Luoghi simbolo delle migrazioni, in cui lo spettacolo, che guarda all’Europa del 2050, trasforma il dramma dei migranti nell’utopia di un’isola senza confini, diventando anche un progetto di partecipazione condivisa dal basso tramite un simbolico certificato di esistenza, ossia uno speciale documento che sarà offerto a chi vorrà raggiungere Espérer, l’isola itinerante che non chiederà passaporti alle sue frontiere. Per farne parte bisognerà soltanto esistere. Il progetto selezionato da Con i Bambini vede in campo diverse realtà del terzo settore con capofila la cooperativa Frassati. Ascoltiamo la voce di operatori e operatrici del progetto riprese dal portale Con Magazine.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale