Dieci anni fa se ne andava Tom Benetollo. Era presidente dell’Arci e tante altre cose. Ripensare a lui significa ripercorrere la storia degli arcipelaghi associativi, da quello pacifista a quello ambientalista, attraverso un ventennio, a cavallo tra i due secoli. Benetollo è uno spartiacque che unisce i ricordi, le persone, la voglia di fare. Da Comiso alla ex Jugoslavia, da Genova ai Social Forum, al popolo arcobaleno contro la guerra in Iraq, passando per la nascita del Forum del Terzo Settore, di Banca Etica e di altre reti.
E le nuove esperienze editoriali che partivano dalla cultura delle associazioni. In alcune di quelle occasioni che servivano a buttare giù progetti e sogni di carta stampata e di “comunicazione sociale”, ci conoscemmo meglio. Con l’esperienza del periodico “Sulla Strada”, ad esempio, all’inizio degli anni ’90, nato come supplemento mensile al Salvagente. Insieme a lui c’era un altro indimenticabile dirigente associativo, Gianmario Missaglia, presidente Uisp, anche lui prematuramente scomparso nel 2002.
Benetollo era stato un giornalista quasi a tempo pieno, un “lampadiere” come si definiva, uno che “vede poco davanti a sé, ma consente ai viaggiatori di camminare più sicuri”. Era stato corrispondente dell’Unità dal Veneto negli anni giovanili dell’Università, a Padova. Mi ritrovai poi nel tentativo di dar vita ad un periodico di approfondimento sul terzo settore, verso la fine degli anni ’90. Lui propose Or.So come titolo della testata, ovvero: organizzazioni sociali. Non se ne fece niente. Nel 2004 curai il “Dizionario del Volontariato”, libro che fu diffuso insieme all’Unità. Era giugno, ci aveva appena mandato il suo pezzo e prima di andare in stampa arrivò la triste notizia della morte. Il libro fu dedicato a Tom, che nel capitolo di cui era autore (dedicato alla “Solidarietà internazionale”) scriveva: “Sei un “animale sociale”. Questa socialità si è allargata al mondo. Sei persona planetaria. L’interdipendenza ti interroga: come vivere la cittadinanza globale? La solidarietà internazionale è consapevolezza della tua responsabilità e dei tuoi diritti. E’ percezione del mondo: senti gli intrecci della tua esisteza”.
E proseguiva: “Se scegli un obiettivo tienilo in mente. Dare continuità alla solidarietà è fondamentale…E fallo con equilibrio: se sostieni un bambino in un campo profughi palestinese, ricordati che c’è da dare una mano alle forze di pace israeliane. Contribuisci a creare legami e dialogo tra chi vive tragedie così grandi”.
E ancora: La libertà di informazione è a rischio nei paesi più ricchi. E’ un lusso in quelli poveri. Intelluttuali e artisti sono spesso esuli. Fai girare le notizie e le culture. E’ importante”. E dagli voce. Ciao Tom.