I provvedimenti per fermare i lavori nelle ore più calde arrivano solo in alcune regioni, mentre aumentano i rischi. Il servizio di Federica Bartoloni.
Arrivano in 13 Regioni – e con estremo ritardo – i provvedimenti volti a bloccare le attività lavorative in esterno durante le ore più calde. Un ritardo che ha causato, con cronaca accertata, la morte di Vincenzo Conversano, operaio agricolo colpito da malore mentre lavorava nei campi di Andria lo scorso 26 giugno e di Brahim Ait El Hajjamì ucciso ieri dal caldo mentre stendeva il calcestruzzo nel parcheggio di una scuola in provincia di Bologna. Quella dello stop ai lavori in esterno nelle giornate ed ore da bollino rosso è una procedura che dovrebbe essere un automatismo rivolto alla prevenzione più basilare ma che non riesce, ancora oggi, a trovare una corretta applicazione.