GRSWEEK 12 gennaio 2019 – Il governo incontra il mondo del terzo settore

 

Il governo rivede la sua scelta e promette di intervenire per ricalibrare la tassazione Ires sul terzo settore, come modificata nella legge di Bilancio. Su quella, cioè, che era stata definita dal presidente Mattarella una “tassa sulla bontà”. Lo sblocco della situazione che stava divenendo un macigno per il terzo settore italiano, c’è stato giovedì 10 gennaio, come risultato dell’incontro con il governo che Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del terzo settore, ha giudicato “positivo e costruttivo”. Ascoltiamola

 

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Come si è arrivati a questo punto? Esattamente un mese fa, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, le organizzazioni del terzo settore avevano messo in fila le priorità: accelerare il completamento della riforma del terzo settore con i provvedimenti attuativi ancora mancanti: linee guida per l’adozione dei modelli per la redazioni dei bilanci, Registro unico del terzo settore e l’insediamento della Cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che deve approvare provvedimenti importanti.

 

Ascoltiamo la scheda di Francesca Spanò

 

Raddoppio dell’Ires: la legge di Bilancio approvata nell’ultimo giorno utile di dicembre, a colpi di fiducia da parte del governo, non contiene esattamente un bel regalo di Natale per il terzo settore. L’aliquota per gli enti non profit prevede un aumento dal 12 al 24 per cento. La misura viene giustificata con la necessità di recuperare risorse per il Reddito di cittadinanza e Quota 100 alle pensioni.
Per il non profit il prezzo complessivo da pagare sarebbe di 118 milioni di euro. Il Forum nazionale del terzo settore protesta, chiede un incontro col governo e denuncia: “A farne le spese saranno non solo gli enti, ma anche, e in maggiore misura, gli anziani, persone con disabilità, minori in difficoltà e altre persone fragili a cui ogni giorno gli enti si dedicano”.
Il 31 dicembre ha un peso decisivo il discorso di fine d’anno del presidente Mattarella, che stigmatizza così il paventato aumento dell’Ires: “Vanno evitate ‘tasse sulla bontà”. Le realtà del terzo settore, del non profit, rappresentano una rete preziosa di solidarietà e suppliscono a lacune o a ritardi dello Stato negli interventi in aiuto dei più deboli, degli emarginati, di anziani soli, di famiglie in difficoltà, di senzatetto”. Il governo corre ai ripari e l’ incontro viene fissato per il 10 gennaio: non solo per concordare le opportune soluzioni all’insostenibile raddoppio dell’Ires, replica il Forum, ma per costruire una agenda sui principali temi del paese in cui il terzo settore italiano é ogni giorno in prima linea nelle comunità.

Per questo, dopo l’incontro, c’è stato un comprensibile apprezzamento del Forum del terzo settore, nel metodo, perché è stato aperto un canale di comunicazione e confronto e nel merito per il riconoscimento da parte del Governo del valore del terzo settore per il Paese. Ascoltiamo Stanislao Di Piazza, vicepresidente commissione finanze del senato.

 

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Ma nell’incontro con il governo il Forum del terzo settore ha posto anche altre tematiche ritenute prioritarie per tutto il mondo dell’impegno sociale, a cominciare dai temi delle politiche sul fenomeno migratorio. Ascoltiamo Luca De Fraia, Coordinatore della consulta Europa e Mondo del Forum terzo settore.

 

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