Grs week 2-3 dicembre – Lo sport sociale in campo per i diritti

Lo sport sociale scende in campo per i diritti di tutti. Alcune possibili strategie sono state esposte giovedì 30 novembre a Napoli nel corso del convegno “Lo sport in campo contro l’omofobia e la transfobia: un ponte verso il futuro”: promosso dall’Unione italiana sport per tutti insieme a Università Parthenope, Università Federico II di Napoli e Centro Sinpasi. Si sono alternati interventi di esperti, ricercatori universitari e sportivi, che vivono in prima persona le difficoltà, ma anche le potenzialità inclusive dello sport. Tra questi Nicolò Zito, della società sportiva Libera Rugby

Il giornalista Rai Giovanni Anversa ha moderato l’incontro, ricostruendo il contesto in cui fenomeni di discriminazioni e violenze crescono e si alimentano.

Un’azione per favorire l’inclusione messa in campo dall’Uisp è il tesseramento Alias. Lo illustra Manuela Claysset, responsabile politiche di genere e diritti dell’Uisp.

Francesco Soro, capo di gabinetto del Coni, ha parlato di vigilanza, che lo sport deve mettere in campo affinchè non sia più terreno fertile per la discriminazione e il pregiudizio

GRS week 2-3 aprile – La febbre del gioco

LA FEBBRE DEL GIOCO

Bentrovati all’ascolto del Grs week. In studio Anna Monterubbianesi. Lo scorso anno sono stati ben 23 milioni gli italiani che hanno giocato in lotterie, scommesse e slot machine, spendendo circa 88 miliardi di euro e perdendone 24. L’Italia si colloca al primo posto in Europa e al terzo nel mondo per quanto riguarda il mercato del gioco d’azzardo che, a livello nazionale, crea un giro d’affari che vale oltre il 5% del Pil. Abbiamo una slot machine ogni 155 abitanti ed un’offerta di gioco che sta invadendo la nostra vita quotidiana, con costi sociali, sanitari ed economici altissimi.

Dal 2012 la dipendenza dal gioco è stata inserita dal Servizio Sanitario Nazionale tra i livelli essenziali di assistenza, ritenuta a pieno titolo una forma di disturbo ossessivo compulsivo, con 1 giocatore patologico ogni 75 persone. E se fino a qualche anno fa le principali vittime del gioco d’azzardo patologico erano pensionati e persone a basso reddito, una recente ricerca del Cnr rivela un dato sconcertante: una crescita esponenziale del gioco nei ragazzi tra i 15 e i 19 anni, con oltre un milione di giovani giocatori d’azzardo nel 2015. Gratta e Vinci, scommesse e gioco online sono le forme di azzardo legale preferite. I giovani giocano e possono farlo ovunque, aggirando con facilità norme e divieti. E se non bastasse, per i più piccoli e meno scaltri, ci sono le ‘ticket redemption’ come ci racconta, nella sua scheda,Giordano Sottosanti. [ sonoro]

I dati diffusi dal CNR insomma lo confermano: l’azzardo è oramai entrato nelle modalità di consumo dei minorenni, riempendo vuoti e diventando così un surrogato di speranza in un mondo che speranza non offre più.

Ma chi ha permesso tutto questo?La normativa introdotta con la legge di stabilità per il 2016, impone una riduzione del 30 per cento delle slot machine, in un arco temporale di quattro anni, e approva disposizioni limitative della pubblicità, con riferimento sia agli orari, sia ai contenuti degli stessi messaggi. Tuttavia, ieri come oggi, il gioco resta ufficialmente legale. E se manca una normativa comunitaria specifica sul gioco d’azzardo, ne esiste però una regionale, con l’approvazione di specifici provvedimenti volti a prevenire la diffusione dei fenomeni di dipendenza dal gioco, anche se lecito, tutelando le persone soggette. Allo stesso modo cresce l’onda dei comuni No Slot. Dalle città alle campagne sono quasi 50 i comuni che nel corso degli ultimi due mesi hanno approvato o avviato l’iter per dotarsi di un regolamento comunale No Slot, con l’obiettivo di arginare il fenomeno sui territori: due i punti fondamentali: la distanza da luoghi sensibili e la limitazione degli orari di funzionamento delle macchinette.

E che il gioco può e deve essere una risorsa positiva per costruire socialità e aggregazione tra persone di culture ed età diverse, e un attività per mantenere vive memoria e attenzione ce lo ricorda “Play”, la manifestazione interamente dedicata al gioco, che si svolge oggi e domani a Modena. All’ottava edizione, il festival vedrà, quest’anno, molti momenti dedicati ai giochi per persone con disabilità e al tema del gioco come strumento contro l’emarginazione.