Accoglienza e Terzo settore. Un cambio di passo per costruire un laboratorio di prossimità e di cura

 

Bentrovati all’ascolto del Grs Week da Anna Monterubbianesi.

Nei giorni scorsi il Dpcm per la protezione temporanea per la popolazione ucraina e un’ordinanza della Protezione Civile hanno definito l’organizzazione della nuova accoglienza diffusa. Oltre ai sistemi tradizionali di accoglienza ci saranno a disposizione fino a 15mila posti, tramite affidamento diretto al Terzo settore e grazie anche alla disponibilità dei cittadini.

Queste misure sono state frutto di un percorso condiviso con la Protezione civile e i Ministeri del Lavoro e dell’Interno. Per la prima volta si assiste ad un cambio di paradigma che mette al centro le realtà del terzo settore per costruire un modello di accoglienza diverso. Come ci racconta Vanessa Pallucchi, Portavoce del Forum del Terzo Settore.

La sfida è quella di realizzare un modello autentico e praticabile per gli Enti di terzo settore, in grado di offrire ai profughi una accoglienza dignitosa per tutti, anche per i minori, le persone con disabilità e per i più fragili. Ascoltiamo ancora Vanessa Pallucchi.

Nel frattempo venerdì 1 aprile una carovana di 65 pulmini e una delegazione di oltre 220 volontari di organizzazioni della società civile, sono partiti dal nostro paese per arrivare fino a Leopoli, per portare aiuto alle persone più fragili, beni e medicinali per gli ospedali, e una presenza di pace. È l’operazione Stop the war now, una marcia verso l’Ucraina per promuovere la pace, promossa da numerosi organizzazioni del Terzo settore e con l’adesione del Forum Nazionale. Al rientro porteranno in Italia persone con fragilità, madri sole e bambini. Ascoltiamo Silvia Stilli, portavoce di AOI, in viaggio verso l’Ucraina.

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