Agrigento 2025: una capitale della cultura inclusiva e sostenibile

 

Bentornati all’ascolto del Grs Week da Pierluigi Lantieri.

La cultura come vettore per il rilancio del territorio, un trait d’union verso la spinta alle trasformazioni sociali, economiche, ambientali. Spetterà alla città di Agrigento ereditare nel 2025 la sfida della Capitale italiana della cultura, riconoscimento ricevuto a Roma lo scorso 31 marzo.

Ad ospitare una carovana di proposte e iniziative lunga un intero anno, ad accogliere visitatori e artisti provenienti dall’Italia e dal mondo, non sarà un luogo qualsiasi. Sarà la terra di Camilleri, Sciascia, Pirandello (per citare tre massimi intellettuali di casa), della Valle dei Templi, degli intrecci culturali ricavati dalle dominazioni della storia.

Da sempre zona di conquista degli imperi del passato. Ancora oggi punto di incontro delle diverse anime che popolano il contesto del Mediterraneo, nonché punto di approdo per persone e rifugiati in fuga da guerre, crisi e carestie. Anche da qui passa il programma che l’amministrazione comunale svilupperà per tutto il 2025. Cosa prevede? Quali i concetti alla base? Ce ne hanno parlato il Project Manager Roberto Albergoni e il sindaco di Agrigento Franco Miccichè.

 

La sfida culturale che coinvolgerà Agrigento, Lampedusa e i Comuni del territorio è ambiziosa: 44 progetti di cui 17 internazionali, con lo sguardo rivolto alla promozione del territorio, al coinvolgimento delle comunità. In questo contesto verrà valorizzato il ruolo del terzo settore, delle associazioni locali impegnate a favorire la partecipazione e l’inclusione. In che modo? Sentiamo ancora Roberto Albergoni.

 

Da parte sua, la rete del terzo settore territoriale sarà chiamata a farsi trovare pronta per cogliere le nuove opportunità, per rilanciare un’area in difficoltà sotto diversi punti di vista.
Che cosa rappresenta Agrigento Capitale della cultura per il volontariato locale? Così ha risposto Antonino La Spina, responsabile Consulta Cultura del Forum Nazionale Terzo Settore.

 

 

Di aspettative rispetto il 2025 e richieste alle istituzioni abbiamo discusso con Giuseppe Montemagno, presidente regionale Arci Sicilia.

 

 

Il coinvolgimento delle realtà radicate sul territorio assume così un ruolo strategico per un obiettivo di più lungo periodo. Qual è l’idea dell’amministrazione locale per il dopo “Capitale italiana della cultura”? Ecco cosa ci ha riferito il sindaco Miccichè.

 

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