Dopo quattordici mesi di guerra, l’immane tragedia di Gaza ha devastato la vita di migliaia di persone. Gli attacchi israeliani hanno raso al suolo la Striscia e fatto oltre 45 mila vittime. Mentre il conflitto si allarga in tutto il Medio Oriente, le organizzazioni umanitarie impegnate sul terreno continuano a chiedere il cessate il fuoco e di porre fine al sostegno incondizionato ad Israele.
Medici Senza Frontiere ha presentato nelle scorse ore il Rapporto intitolato “Gaza è una trappola mortale”che fotografa la situazione in maniera piuttosto nitida. Ascoltiamo la scheda di Patrizia Cupo
I ripetuti attacchi militari di Israele contro i civili palestinesi, lo smantellamento del sistema sanitario e di altre infrastrutture essenziali, il soffocante assedio e la negazione sistematica dell’assistenza umanitaria stanno distruggendo la vita a Gaza.
Secondo il ministero della salute, la guerra totale di Israele contro Gaza ha ucciso più di 45.000 persone, ma il numero di morti legati alla guerra è probabilmente molto più alto. Nel Rapporto di Medici senza Frontiere si documenta come le forze israeliane abbiano impedito l’ingresso nella Striscia di beni essenziali come cibo, acqua e forniture mediche, oltre a bloccare, negare e ritardare l’assistenza umanitaria. Lo sfollamento forzato inoltre, ha spinto le persone a vivere in condizioni insostenibili e antigieniche, dove le malattie possono diffondersi rapidamente.
Per questo, l’organizzazione chiede alla comunità internazionale di porre fine al sostegno incondizionato a Israele e di adempiere al loro obbligo di prevenire il genocidio a Gaza.
Le organizzazioni umanitarie chiedono che, nel suo sostegno a Israele, la comunità internazionale non resti immobile di fronte alle violazioni dei diritti umani più volte documentate.
Ascoltiamo Tina Marinari di Amnesty International Italia
Molte associazioni chiedono un impegno dell’Europa e del governo italiano per porre fine a questo massacro.
Emergency, Medici Senza Frontiere, Oxfam – l’associazione Fermatevi! e i promotori dell’appello “#StopCrimesinPalestine” hanno raccolto mezzo milione di firme per denunciare il disastro umanitario e i crimini che si stanno consumando a Gaza e per chiedere, ancora una volta, al governo italiano di lavorare per un cessate il fuoco immediato.
Ascoltiamo il professor Massimo Amato, tra i promotori dell’appello
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