Comunicazione sociale, territorio e relazioni dopo il Coronavirus

 

Territorio e relazioni: sono due parole chiave della comunicazione sociale. Che comunicazione sociale sarà in una fase nella quale questi due riferimenti si sono, necessariamente, smaterializzati? Quali sono e quali saranno gli effetti della crisi Coronavirus? Cercheremo di dare qualche spunto per rispondere a queste domande nel nostro Grs Week, curato da Ivano Maiorella.

E ancora: ripresa che significa? Comunicazione sociale non é il recinto dei buoni. É il contesto nel quale produrre nuove opportunità narrative, partnership piu complesse, giornalisti più preparati e nuove occasioni di lavoro. Quali chance può fornire il terzo settore? L’emergenza Coronavirus ci ha trasmesso la consapevolezza di essere tutti più collegati, di essere parte di una stessa crisi ma di avere anche le stesse opportunità: di senso, di innovazione, di valori, di occupazione. Allo stesso tempo ci sono una serie di allarmi da saper cogliere. Ascoltiamo la scheda di Martina Toti:

Tuttavia la crisi ha anche aumentato le disugaglianze e allungato le distanze. Anche se la pandemia ci ha consegnato una consapevolezza chiara: se sta male uno, stanno male tutti. Il mondo della comunicazione è il più esposto: l’alfabetizzazione forzata di masse di persone ha velocizzato i processi di utilizzo dei canali informatici, per gli usi più diversi. E’ una opportunità o un problema?

Siamo tutti più vulnerabili, permeabili, accerchiati.  I territori da abitare e le relazioni da gestire si allargano, sconfinano. I territori che abitiamo sono sia reali, sia digitali senza soluzione di continuità. E all’interno dei territori si sono moltiplicate comunità reali e digitali più fluide e temporaneee rispetto al passato. Come orientarsi? Come difendersi dal linguaggio dell’odio e dalle fake news che attraversano la rete?

La mediazione giornalistica è messa fortemente in discussione, la velocità prevale sulla qualità, sull’approfondimento, sulla verifica. Lo stato di crisi delle testate giornalistiche è un indicatore preoccupante: in questi quattro mesi si è ulteriormente aggravato. Il bene comune è nel territorio e nelle relazioni. Serve un approccio integrato che combini economia, ambiente, diritti, assistenza sanitaria, sport sociale, cultura, sostenibilità. Il terzo settore non è un genere narrativo ma un punto di vista attraverso il quale raccontare la realtà.

Territorio e relazioni, quale sarà il futuro della comunicazione sociale. Lo abbiamo chiesto ad Andrea Volterrani, dell’Università Tor Vergata di Roma:

“I rapporti e le relazioni durante il Coronavirus hanno apparentemente bloccato la coesione sociale delle comunità. Questo è vero solo in parte perché le comunità hanno continuato ad avere relazioni sociali negli spazi digitali. Gli spazi e i territori sono diventati reali e digitali allo stesso tempo. Si tratta di una nuova modalità di relazioni sui territori con la quale imparare a convivere, certamente in maniera più complessa”.

Se pensiamo al futuro la distinzione tra comunicazione e informazione appare sempre più sfumata. Ne parliamo con Maurizio Di Schino, inviato di Tv 2000 e segretario Ucsi, l’Unione della Stampa Cattalica Italiana:

“I confini tra comunicazione e informazione sono netti ma allo stesso tempo sfumati. L’informazione si basa sulla ricerca della verità dei fatti. Comunicazione sociale è capacità di creare rete. Il futuro è saper governare meglio e possibilmente anche precedere le innovazioni tecnologiche, per arrivare ad arrivare alle comunità più lontane, per dare a tutti possibilità di sviluppo”.

Comunicazione sociale è soprattutto presa diretta con il territorio. Che cosa succederà dopo l’emergenza sanitaria? Lo chiediamo a Marino Bisso, giornalista di Repubblica e tra i promotori della Rete No Bavaglio:

“Quello che è successo in questi mesi di emergenza Coronavirus, da marzo ad oggi, dimostra quanto siano importanti le reti sociali sul territorio. E questo è emerso anche grazie alla narrazione fatta dai giornalisti che hanno raccontato il ruolo svolto dalle associazioni e dal terzo settore per affrontare l’emergenza sociale ed economica, ed assistere le persone in difficoltà. Raccontare questa realtà è fondamentale per dare risposte e sostenere queste reti che sono sempre in prima linea”.

Questi temi verranno ripresi e rilanciati nel corso “Intervista con il territorio: comunicazione sociale e relazioni post Coronavirus”, che si terrà a Roma l’8 settembre, organizzato dal Giornale Radio Sociale, insieme a Forum del Terzo settore e Redattore Sociale, con il sostegno di Fondazione con il Sud. Interverranno, tra gli altri, Paola Spadari, presidente Ordine dei Giornalisti del Lazio e Guido D’Ubaldo, segretario nazionale Ordine dei giornalisti.