Il sostegno umanitario in Turchia e Siria dopo il terremoto

 

Bentrovati all’ascolto del Grs Week da Fabio Piccolino.

Decine di migliaia di vittime, un altissimo numero di feriti, migliaia di edifici distrutti o fortemente danneggiati. Le scosse di terremoto che nella notte tra il 5 e il 6 febbraio hanno devastato l’area meridionale della Turchia e le regioni a nord della Siria sono una tragedia epocale.


Le dimensioni del disastro nel racconto di Andrea Leo, italiano che vive a Istanbul da nove anni.

 

Una situazione che ha visto l’immediata attivazione del mondo della solidarietà, a livello locale come a quello internazionale.

Ascoltiamo ancora la testimonianza di Andrea Leo

 

Il sostegno delle organizzazioni umanitarie, già presenti su alcune delle aree colpite dal sisma, non è facile, per le difficili condizioni in cui si trovano al momento le zone interessate dal terremoto. Come ci racconta Barbara Antonelli di Action Aid

 

E poi c’è la questione della Siria: un Paese già devastato da un conflitto che dura dal 2011, costretto a fare i conti con una grave crisi umanitaria e con la recente epidemia di colera, su cui gli effetti del terremoto pesano come un macigno.

Ascoltiamo Mati Gomes-Perez, vicedirettrice di Oxfam in Siria

 

Le persone in Siria costrette a lasciare la propria abitazione a causa del terremoto sarebbero circa 300mila. Sul Paese pesano inoltre le sanzioni internazionali contro il governo, in vigore dallo scoppio del conflitto, che limitano fortemente l’accesso e la circolazione delle risorse materiali e finanziarie. Per questo molte organizzazioni, tra cui Comunità di Sant’Egidio e Arci, chiedono che le sanzioni vengano temporaneamente sospese, in modo da consentire ai soccorsi di giungere il più rapidamente possibile in aiuto delle persone.

Ed è tutto. Approfondimenti notizie e podcast su www.giornaleradiosociale.it