Le guerre sul corpo delle donne

 

Alla vigilia del 25 novembre, Giornata internazionale per dire basta a violenze e femminicidi, un’altra giovane dona è stata uccisa Giulia Cecchettin è solo l’ultima vittima di una lista molto lunga. Questo ennesimo fatto di cronaca sta scuotendo l’Italia: secondo i dati del Viminale, sarebbero 103 le vittime donne di quest’anno, 82 delle quali sono state uccise in ambito familiare o affettivo, di cui 53 per mano del partner o ex partner. Il mondo dell’informazione riflette la grande attenzione che in questi giorni il pubblico sta rivolgendo al tema della violenze di genere. Abbiamo chiesto a Silvia Garambois, giornalista e past presidente di Giulia- GIornaliste Unite LIbere Autonome una valutazione sulla qualità dell’informazione in tema di violenza di genere

I giovani sono al centro delle discussioni di questi giorni: l’educazione ai sentimenti prevede anche un nuovo rapporto con la corporeità, che può essere agevolato dall’esperienza sportiva, se condotta correttamente. Come ci ricorda lo psicologo Fabio Lucidi

Ma la violenza di genere da sempre è anche uno strumento di guerra praticato sul corpo delle donne. Su questo tema mercoledì 29 novembre si terrà il corso di formazione per giornalisti dal titolo “Tanta violenza e poco rumore: il corpo delle donne come campo di battaglia”. Raffaella Chiodo Karpinski, esperta di politica e cooperazione internazionale, ci illustra il fenomeno

Foto di Lorenzo Zarlenga