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Edizione del 21/11/2016
Grs week 10/20 novembre – Al Sud serve un’impresa (sociale)
Bentornati all’ascolto del Grs Week. In studio Giuseppe Manzo.
Mezzogiorno, questo sconosciuto. L’area più depressa d’Europa torna all’attenzione dopo ogni pubblicazione dei dati della Svimez o con i rapporti sulla povertà minorile di Save the children. Si registra una leggerissima crescita ma uno zero virgola di percentuale non cambia la drammatica situazione sociale. Se ne è accorto il premier Renzi che ha promesso la decontribuzione totale per le imprese nel Sud. Ma qual è lo stato del Mezzogiorno? Ce lo riassume nella sua scheda Giovanna Carnevale.
Secondo l’ultimo rapporto Svimez, per il Sud Italia il 2015 è stato un anno positivo, che ha fatto registrare una crescita del Pil dell’1%, maggiore rispetto al resto del Paese. Ma i numeri su indigenza, occupazione e sanità riportano un quadro molto lontano dalla vera ripresa.
Gli individui in condizioni di povertà assoluta nel Mezzogiorno sono aumentati di quasi 220mila unità e il rischio di cadere in questo stato resta triplo rispetto al Centro-Nord. La Calabria è la regione più povera, con un reddito pro-capite minore della metà di quello della più ricca, il Trentino-Alto Adige. Una situazione questa che si riflette anche sui più piccoli: i dati Save the children parlano di un bambino su tre in tutta Italia a rischio povertà ed esclusione sociale, ma anche questa volta nella posizione peggiore troviamo il Sud, dove è colpita più di una famiglia con bambini su dieci.
Veniamo al mercato del lavoro: nel 2015 gli occupati nelle regioni meridionali erano sotto la soglia dei sei milioni, e il maggior contributo alla ripresa è venuto dai contratti a termine e part-time, cioè dall’occupazione atipica.
Infine l’aspettativa di vita, tornata ai livelli dell’immediato dopoguerra: per l’istituto superiore della sanità, in Campania e in Sicilia è di quattro anni in meno rispetto a quella dei cittadini di Trento e delle Marche. Alla base di questa disparità, la minore accessibilità ai servizi sanitari.
C’è un Sud nel Sud, aree che da oltre un decennio contano emigrazione e disoccupazione. È la Calabria, registra l’ultima operazione di polizia che ha portato all’arresto della cosca Condello: avevano le mani su tutte le principali opere pubbliche, dal Ponte sullo stretto alle trivelle passando per la Salerno-Reggio Calabria. Sulla situazione in quella regione ascoltiamo Giancarlo Rafele, responsabile beni confiscati Legacoop Calabria.
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Arrivano, però, segnali di speranza. A Napoli cadono giù le Vele di Scampia dopo 36 anni di lotte dei comitati civici e si costruisce la rinascita della periferia simbolo. E proprio sul Mezzogiorno che vuole costruire arriva il nuovo bando di Fondazione Con il Sud con Fondazione Vismara per i beni confiscati alle mafie. Obiettivo è quello di creare imprese sociali nel recupero di quegli immobili, terreni e aziende che un tempo erano nel patrimonio dei clan mafiosi. Ascoltiamo Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione Con il Sud.
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Edizione del 18/11/2016
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GRS WEEK 12 novembre 2016 – A Marrakech per un nuovo clima
E’ in corso a Marrakech, in Marocco, la conferenza sul clima che ha l’obiettivo di tradurre in pratica gli accordi sull’ambiente presi meno di un anno fa a Parigi.
Contenere il riscaldamento globale entro due gradi entro la fine del secolo, diminuire le emissioni di gas serra, favorire una nuova politica energetica: la COP22 è il primo passo concreto verso un cambio di prospettiva. Ma le incognite sono molte, a cominciare dall’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, che si è dichiarato più volte ostile alle iniziative per contrastare il cambiamento climatico.
Come ci spiega Nicolò Rossetto, ricercatore dell’Istituto Universitario europeo di Firenze.
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Gli accordi presi lo scorso anno a Parigi hanno un peso economico che influenzerà in modo diverso le economie dei 197 paesi coinvolti, condizionando strategie ed interessi.
Abbiamo intervistato Maria Grazia Midulla, responsabile energia e clima WWF Italia, che si trova proprio a Marrakech.
[sonoro]
Quello che è certo è siamo di fronte ad un momento chiave nella strategia ambientale del pianeta: la politica deve necessariamente essere all’altezza delle aspettative , perché è questo il momento di intervenire.
Ai nostri microfoni Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente.