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GRS week 2-3 aprile – La febbre del gioco
LA FEBBRE DEL GIOCO
Bentrovati all’ascolto del Grs week. In studio Anna Monterubbianesi. Lo scorso anno sono stati ben 23 milioni gli italiani che hanno giocato in lotterie, scommesse e slot machine, spendendo circa 88 miliardi di euro e perdendone 24. L’Italia si colloca al primo posto in Europa e al terzo nel mondo per quanto riguarda il mercato del gioco d’azzardo che, a livello nazionale, crea un giro d’affari che vale oltre il 5% del Pil. Abbiamo una slot machine ogni 155 abitanti ed un’offerta di gioco che sta invadendo la nostra vita quotidiana, con costi sociali, sanitari ed economici altissimi.
Dal 2012 la dipendenza dal gioco è stata inserita dal Servizio Sanitario Nazionale tra i livelli essenziali di assistenza, ritenuta a pieno titolo una forma di disturbo ossessivo compulsivo, con 1 giocatore patologico ogni 75 persone. E se fino a qualche anno fa le principali vittime del gioco d’azzardo patologico erano pensionati e persone a basso reddito, una recente ricerca del Cnr rivela un dato sconcertante: una crescita esponenziale del gioco nei ragazzi tra i 15 e i 19 anni, con oltre un milione di giovani giocatori d’azzardo nel 2015. Gratta e Vinci, scommesse e gioco online sono le forme di azzardo legale preferite. I giovani giocano e possono farlo ovunque, aggirando con facilità norme e divieti. E se non bastasse, per i più piccoli e meno scaltri, ci sono le ‘ticket redemption’ come ci racconta, nella sua scheda,Giordano Sottosanti. [ sonoro]
I dati diffusi dal CNR insomma lo confermano: l’azzardo è oramai entrato nelle modalità di consumo dei minorenni, riempendo vuoti e diventando così un surrogato di speranza in un mondo che speranza non offre più.
Ma chi ha permesso tutto questo?La normativa introdotta con la legge di stabilità per il 2016, impone una riduzione del 30 per cento delle slot machine, in un arco temporale di quattro anni, e approva disposizioni limitative della pubblicità, con riferimento sia agli orari, sia ai contenuti degli stessi messaggi. Tuttavia, ieri come oggi, il gioco resta ufficialmente legale. E se manca una normativa comunitaria specifica sul gioco d’azzardo, ne esiste però una regionale, con l’approvazione di specifici provvedimenti volti a prevenire la diffusione dei fenomeni di dipendenza dal gioco, anche se lecito, tutelando le persone soggette. Allo stesso modo cresce l’onda dei comuni No Slot. Dalle città alle campagne sono quasi 50 i comuni che nel corso degli ultimi due mesi hanno approvato o avviato l’iter per dotarsi di un regolamento comunale No Slot, con l’obiettivo di arginare il fenomeno sui territori: due i punti fondamentali: la distanza da luoghi sensibili e la limitazione degli orari di funzionamento delle macchinette.
E che il gioco può e deve essere una risorsa positiva per costruire socialità e aggregazione tra persone di culture ed età diverse, e un attività per mantenere vive memoria e attenzione ce lo ricorda “Play”, la manifestazione interamente dedicata al gioco, che si svolge oggi e domani a Modena. All’ottava edizione, il festival vedrà, quest’anno, molti momenti dedicati ai giochi per persone con disabilità e al tema del gioco come strumento contro l’emarginazione.
Edizione del 01/04/2016
Edizione del 31/03/2016
Edizione del 30/03/2016
Edizione del 29/03/2016
GRSWEEK – 26-27 marzo 2016 – Frontiere e cittadinanza: l’Europa dopo Bruxelles
La guerra globale entra ancora una volta nelle nostre case, sconvolgendo la quotidianità del mondo occidentale. A Bruxelles si muore per gli attentati che portano il terrore nei tunnel della metropolitana e nei gate degli aeroporti, il dejavu di un incubo ancora troppo impresso nella memoria: solo pochi mesi succedeva lo stesso trecento chilometri più a sud, a Parigi.
E proprio come accaduto in passato, insieme alla paura e all’insicurezza, crescono e si alimentano gli odi e le divisioni: la sensazione di essere in guerra e la necessità di sentirsi al sicuro, a qualsiasi costo.
E’ così che la discussione sulla chiusura delle frontiere, che ha animato il dibattito politico internazionale nelle ultime settimane, trova nuova linfa e si anima di punti di vista sempre più estremi.
Solo pochi giorni fa la Turchia ha firmato un accordo con l’Unione Europea sulla gestione dei migranti. Un patto che molte associazioni non hanno esitato a definire disumano e inaccettabile.
Come ci spiega Maurizio Ambrosini, docente di sociologia delle migrazioni all’Università di Milano.
[sonoro]
Quello della chiusura delle frontiere sembra essere uno strano paradosso della nostra società: come per gli attentati di Parigi , i terroristi di Bruxelles erano cittadini europei, cresciuti nelle periferie degradate della città.
L’immagine del nemico che viene da lontano contrasta con la realtà dei fatti: Il pericolo non nasce dall’immigrazione in sé, ma dall’assenza di una vera integrazione sociale.
Nel nostro paese, il dibattito sulla cittadinanza è ancora aperto.
In Senato è in discussione il provvedimento sul cosiddetto Ius Soli temperato, già approvato alla Camera lo scorso mese di ottobre.
I contenuti della nuova legge nella scheda di Clara Capponi
Ius Soli: cambiano le regole. La nuova legge prevede l’acquisizione della cittadinanza per chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri, di cui almeno uno in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo .
Inoltre, può ottenere la cittadinanza il minore straniero che sia nato in Italia, o sia entrato nel nostro paese entro il compimento del dodicesimo anno di età, che abbia frequentato regolarmente per almeno cinque anni un ciclo scolastico o abbia preso parte a percorsi di formazione professionale presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione.
Le nuove norme si applicheranno anche ai 127mila stranieri in possesso dei nuovi requisiti ma che abbiano superato, al momento di approvazione della legge, il limite di età dei 20 anni per farne richiesta.
Il ministero dell’Interno avrà sei mesi di tempo per rilasciare il nulla osta.