Scuola – La grande incertezza

Bentrovati all’ascolto del GRSweek da Anna Monterubbianesi

Scuole, famiglie e studenti di tutta Italia sono ancora senza punti fermi sulla ripartenza delle lezioni in presenza. Sono 14 le Regioni che ad oggi hanno ripreso, non senza difficoltà o restrizioni, le lezioni in aula. Dopo gli studenti delle Province autonome di Trento e Bolzano (il 7 gennaio), è toccato a quelli di Valle d’Aosta, Toscana e Abruzzo (l’11 gennaio) e poi Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Molise (il 18 gennaio). Per un totale di oltre 6 milioni di ragazzi sugli 8,4 totali. Lunedì 1° febbraio il rientro per tutti gli altri, salvo, forse, la Sicilia.

Intanto proseguono manifestazioni, occupazioni e iniziative promosse da Comitati di studenti, insegnanti e sindacati in varie città, per rivendicare un futuro diverso per la scuola pubblica e per conquistare una riapertura delle scuole in piena sicurezza, per un trasporto pubblico sicuro e gratuito, contro le classi pollaio e per chiedere maggiori investimenti. Una scuola per tutti che riduca le disuguaglianze e non aumenti la dispersione: 1 minore su 4 a rischio. Ascoltiamo la scheda di Fabio Piccolino. “A settembre, con l’inizio del nuovo anno scolastico, il 4% dei minori non è tornato in classe e più del 20% ha accumulato un numero eccessivo di assenze. Secondo l’inchiesta di Sant’Egidio, realizzata su 23 città italiane in 12 regioni, per un totale di circa 2800 minori delle scuole elementari e medie nelle periferie delle grandi città, 1 bambino su 4 è a rischio dispersione scolastica. Al sud, la situazione è ancora più grave: 1 bambino su 3 rischia di abbandonare gli studi. Una situazione già grave che la pandemia ha peggiorato. Questi dati si sommano a quelli dell’Istat dello scorso dicembre sull’inclusione scolastica, per l’anno 2019-2020. Con la didattica a distanza è diminuita la partecipazione degli alunni con disabilità: di questi, oltre il 23%, ossia circa 70 mila, non ha preso parte alle lezioni, quota più alta nelle regioni del Mezzogiorno con una percentuale del 29%.”

La chiusura delle scuole ha inevitabilmente accresciuto le disparità e l’abbandono scolastico e ridotto le forme di socialità, fondamentali per i nostri giovani. Ma oggi questi aspetti non si possono più ignorare. Le risorse previste dal Recovery Plan per l’istruzione rappresentano un’opportunità importante per disegnare la scuola del futuro. Ascoltiamo Vanessa Pallucchi, Presidente di Legambiente Scuola Formazione.

Il Terzo Settore è come sempre in prima linea: con 80mila enti che lavorano in ambito educativo con funzione di supporto e aiuto alle istituzioni pubbliche, dai nidi, all’alternanza scuola-lavoro, alle attività extrascolastiche, rappresenta un presidio capillare sul territorio e di sostegno soprattutto nelle aree più fragili e periferiche del paese. Una ricchezza concreta che ha bisogno di alleanze e collaborazioni stabili nei territori per essere vero strumento di progresso e avere impatto strutturale nel contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica. Proprio su questo stanno lavorando il Forum del Terzo Settore ed il Miur che hanno avviato, pochi mesi fa, un Protocollo d’intesa.