Senza scuola – Bambini e ragazzi al tempo del virus

 

Bentrovati all’ascolto del Grsweek da Fabio Piccolino.

Istituti chiusi da due mesi e la possibilità di tornare sui banchi soltanto nel nuovo anno scolastico: il coronavirus ha cancellato la nostra vecchia quotidianità costringendo milioni di persone in tutto il mondo a fare i conti con una nuova realtà: la scuola italiana è di fronte ad una rivoluzione neanche lontanamente immaginabile soltanto pochi mesi fa.
Quando un sistema complesso entra in crisi, le conseguenze sono molto ampie: ai disagi pratici per gli studenti e per le loro famiglie, la fine anticipata della scuola significa per bambini e ragazzi maggiore isolamento, perdita di relazioni sociali, assenza di interazione. Problemi che occorre tenere in grande considerazione, come ci spiega Carlo Borgomeo , presidente dell’Impresa Sociale “Con i Bambini”

[sonoro Borgomeo]

Su tutto il territorio nazionale gli istituti hanno attivato percorsi di didattica a distanza: fondamentali per dare continuità al percorso formativo, ma non del tutto in grado di sostituire la scuola nella sua forma tradizionale.
Ascoltiamo a questo proposito Emiliano Sbaraglia, giornalista e insegnante presso la Scuola secondaria di primo grado Melissa Bassi di Roma, quartiere Tor Bella Monaca.

[sonoro Sbaraglia]

Il governo italiano ha scelto la strada della chiusura fino a settembre, ritenendo che non ci fossero le condizioni per riprendere la scuola dopo il primo periodo di lockdown.
In altri paesi europei si sono prese decisioni diverse, pur nella consapevolezza dei rischi in corso: Danimarca e Norvegia hanno già riaperto, dal 4 maggio le scuole riapriranno gradualmente in Germania, l’11 maggio in Olanda e Francia. Strategie diverse per un problema comune: per tornare sui banchi servono norme precise e misure di sicurezza adeguate, seppure tra dubbi e preoccupazioni
Ne abbiamo parlato con Roberto Villani, professore di matematica in un collège di Parigi

[sonoro Villani]

Alle perplessità sulla didattica a distanza, si sommano anche i problemi di disparità sociale che questa situazione rischia di alimentare. Ascoltiamo ancora il professor Villani.

[sonoro Villani]

Quale strategia per il futuro nel nostro paese? Se davvero dovremo abituarci a convivere con il virus, come sarà la scuola di domani? E quali percorsi è opportuno attivare sin da ora?
Ascoltiamo ancora Carlo Borgomeo

[sonoro Borgomeo]

Sfruttare i mesi più caldi per favorire la didattica all’aperto. E’ uno scenario plausibile ma che le istituzioni italiane hanno deciso si non prendere in considerazione.
Ascoltiamo ancora anche Emiliano Sbaraglia.

[sonoro Sbaraglia]

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