Causale: Medicine Gaza

di Ivano Maiorella

Questo settimo giorno è stato il più terribile. Da una settimana il mondo brucia e la striscia di Gaza è isolata, le frontiere con Egitto e Israele sono chiuse: le autorità israeliane la chiamano operazione ‘Barriera protettiva’. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon parla di “misure immediate per porre fine ai combattimenti” e intanto sono 40 gli obiettivi colpiti da questa mattina e venti i razzi lanciati dal territorio palestinese contro Israele.

Siamo a 172 morti e oltre 1.200 feriti: Il 30% delle vittime donne e bambini. Questa è la cronaca, cruda. Poi ci sono la diplomazia e la politica, decisamente troppo troppo lontane.
“Gli ospedali sono al collasso, non ci sono medicinali né garze per medicare i feriti. La popolazione è chiusa in gabbia, in un lembo di terra da cui non può scappare, perché i confini sono chiusi”: è questa la testimonianza Luigi Bisceglia, cooperante internazionale del Vis (Volontariato internazionale), raccolta da Redattore Sociale.
“Manca il carburante per alimentare ambulanze e generatori che permettono di far funzionare i macchinari salvavita e le sale operatorie durante le almeno 12 ore al giorno in cui l’unica centrale elettrica non riesce a fornire elettricità. Mancano le sacche di sangue necessarie a soccorrere le migliaia di feriti”. E’ quanto si legge in una nota di Terre des hommes.
Alle iniziative umanitarie partecipano tutte le Ong italiane presenti in Palestina. Tuttavia, per motivi logistici, viene utilizzato il conto di Terre des Hommes Italia come canale per la raccolta.Banca: Monte dei Paschi di Siena Ag.57 Milano IBAN: IT53Z0103001650000001030344 Posta: c/c postale 321208
Causale: Medicine Gaza