Afghanistan, donne e diritti: una “repressione devastante e soffocante”. Intervista a Riccardo Noury di Amnesty Italia


 

Per la popolazione afghana, in particolare donne e bambine, il 16 agosto non è una data come le altre. Tra un paio di settimane, infatti, ricorrerà il primo anniversario del ritorno dei talebani a Kabul. 12 mesi che il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury ha definito ai nostri microfoni “di una repressione devastante e soffocante”. Sin dal primo momento della crisi in Afghanistan l’organizzazione ha tenuto accesi i riflettori rispetto a discriminazioni, abusi e crimini compiuti dal regime ai danni di milioni di persone. Da ultimo il rapporto “Morte al rallentatore: le donne e le bambine sotto il regime dei talebani” nel quale Amnesty denuncia la violazione dei diritti di genere. L’attenzione va anche agli atti di repressione del dissenso compiuti dagli oppressori attraverso arresti, imprigionamenti, torture e sparizioni forzate di donne che prendono parte alle proteste.