Carcere e sovraffollamento: quelle 700 persone che rischiano di tornare in cella


 

 

Amnesty chiede verità e giustizia alle autorità della Spagna e del Marocco, sulla morte di almeno 37 persone e sulla perdurante scomparsa di altre 77 a seguito degli eventi mortali che ebbero luogo il 24 giugno nell’enclave spagnola di Melilla.

Oggi parliamo di carcere. Non c’è solo il drammatico dramma dei suicidi per questo 2022. C’è un altro allarme lanciato da Associazione Antigone: “circa 700 persone recluse, in regime di semilibertà, hanno beneficiato dei provvedimenti varati dal governo per contrastare il diffondersi del Covid-19 all’interno del carcere. Nel loro caso questi provvedimenti consistevano nel non rientrare in carcere la notte, dopo aver passato la giornata fuori, in libertà, per attività di lavoro o altre attività autorizzate”.

La questione, secondo Antigone, si incrocia con il sovraffollamento che sta tornando a livelli preoccupanti (sono oltre 56 mila le persone detenute per circa 47 mila posti effettivi, con una crescita di 1.500 unità negli ultimi quattro mesi), trovare nuovamente posto a queste 700 persone è un’ulteriore mazzata alle celle strapiene. Ascoltiamo ora Susanna Marietti, coordinatrice di Antigone Onlus.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale