Coronavirus, la settimana cruciale e le “strane” tentazioni per lo Stato d’eccezione


 

Questa è la settimana cruciale per il contagio da Coronavirus. Il 25 marzo è la data di riferimento per l’eventuale picco o contenimento, notizie confortanti sono giunte ieri dal fronte dei positivi e dei decessi. Quella passata, invece, è stata la settimana “svolta” per i tanti che hanno tentazioni “militari”.

Non solo la web star De Luca, governatore della Campania, che vuole i lanciafiamme e i soldati vicolo per vicolo, il tintinnio di sciabole dello “Stato d’eccezione” si sente tra le pieghe più o meno esplicite di commentatori ed esponenti politici. Se ne è accorto anche il giornale Avvenire che ha dedicato un articolo su questo clima da legge marziale e coprifuoco.

E ha scatenato dure reazioni la lettera del comandante Alfa, fondatore dei Gruppi di intervento speciale – i Gis dei carabinieri: “Schierate l’esercito, istituite il coprifuoco, chiudete i confini, i porti, sigillate il nostro paese all’Europa che ci ha lasciati soli e che ci ha presi in giro”, ha scritto il militare in una roboante lettera in cui si scaglia contro le istituzioni parlamentari, i centri sociali e le sardine.

A che cosa servono i militari? In questo momento non servono medici e infermieri? Perché tanto spazio a quei pochi che fanno jogging e tanta timidezza per le fabbriche aperte dove gli operai possono andare ad ammalarsi? I giornalisti che possono andare in giro vadano a verificare città per città, di giorno e di notte, e vedranno le strade e le piazze deserte a parte l’irresponsabilità di un singolo per cui sarebbe sufficiente anche la polizia municipale. Forse qualcuno, pensando alle conseguenze economiche del Covid-19, vuole trovarsi già con l’esercito per le strade?

Giuseppe Manzo giornale radio sociale