Decreto Caivano: non può essere il carcere la soluzione della criminalità minorile


 

Questo è il suono della tempesta Daniel in Libia: al momento si contano 2mila morti per un bilancio provvisorio di fronte a migliaia di dispersi, un cataclisma senza precedenti. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 13 settembre 2023, anno II della guerra, anno 4° della pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo. 

Oggi parliamo di minori e criminalità. Dopo i casi di cronaca di agosto che hanno scosso l’opinione pubblica, da Palermo a Caivano passando per l’omicidio di Giovan Battista Cutolo a Napoli per mano di un 16enne è arrivato un decreto del governo volto a inasprire le pene per i minorenni.

Dalle Acli al Forum terzo settore si sono levate voci contro il cosiddetto decreto Caivano. Secondo Antigone anche se autori di reato, si parla di ragazzi in un’età cruciale del loro sviluppo, che hanno bisogno di un percorso educativo e non punitivo, che spesso arrivano da contesti sociali ed economici diffusi. Pensare al carcere come soluzione dei problemi della criminalità significa invece ancora una volta scaricare sul sistema penale la responsabilità dei vuoti che lo Stato lascia in tutti gli altri ambiti. Ascoltiamo Alessio Scandurra dell’associazione.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale