Guasto al Nord Stream, gas alle stelle e la piazza contro il caroprezzi


 

Le voci delle donne iraniane ancora in piazza a rivendicare la loro libertà dopo l’uccisione di Masha Amini e decine di manifestanti.

Oggi parliamo di caro energie, prezzi alle stelle e gli scenari che si trova di fronte l’imminente governo di centrodestra. Ieri nel Baltico la fuoriuscita di gas dal Nord Stream 1 e 2 rappresenta una nuova tappa di uno scenario internazionale di conflitto economico e bellico. Ribolle il mare a nord e anche il TTF ad Amsterdam con il gas che aumenta del 19%. Nella vita reale già stremata dagli aumenti può rappresentare un’altra mazzata.

Per il nuovo governo sul tavolo c’è già una manovra da 40 miliardi. Come scrive Gianni Trovati sul Sole24Ore “la prima prova vera per il futuro governo sarà rappresentata dalle misure economiche di dicembre, scandite da un nuovo decreto energia e dalla prima manovra della legislatura”.

Sotto il profilo sociale l’aria è molto calda. Continua a scendere in piazza il movimento Noi non paghiamo come ieri a Napoli con blocchi stradali e cortei e il Don’t pay si sta diffondendo anche in altri Paesi europei. Intanto tutte le associazioni dei consumatori hanno deciso di mettere in campo una mobilitazione: Adiconsum, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Casa del consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Ctcu, Federconsumatori, Lega consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento Consumatori, Udicon, Associazione Utenti Radiotelevisivi si riuniranno in un’assemblea nazionale a Roma aperta ad altri soggetti e organizzazioni sociali.

Seguiremo questo tema che sarà il dossier più caldo di un autunno che rischia di essere gelato da guerra e prezzi.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale