Il “disastro umano” di aver tagliato e indebolito i servizi di salute mentale


 

Le voci nei momenti drammatici a Seul dove a causa della folla e della calca a una festa di Halloween hanno perso la vita 153 persone.

Oggi parliamo di salute mentale e lo facciamo partendo da quello che è accaduto a Milano. Al centro commerciale di Assago il 28 ottobre scorso Andrea Tombolini, 46 anni, ha afferrato un coltello e ha colpito 6 persone, uccidendone una perchè “guardava quella gente felice” e lui invece sta male, ha un cancro e non solo.

Sta male Tombolini, ha un ricovero nel reparto di psichiatria alle spalle e un ritorno in ospedale lo scorso 18 ottobre per essersi auto inferto ferite al volto e al cranio colpendosi a pugni da solo. Sono momenti di terrore tra quei corridoi, anche un calciatore del Monza Pablo Marì viene colpito mentre è con la moglie e il figlio.

Un ex calciatore, invece, in quei momenti di panico ha reagito e disarmato Tombolini. Si chiama Massimo Tarantino, ex di Napoli Inter e Bologna. “Non sono un eroe, non ho fatto niente”, ha detto. A questo caso si aggiunge quello del carabiniere che ha sparato e ucciso il suo comandante che non voleva rimetterlo in servizio dopo i problemi psichiatrici sopraggiunti al brigadiere.

Nel mondo e in Italia con la pandemia e la relativa crisi sono in aumento le persone affette da sofferenza psichica come la depressione, soprattutto nei ceti medio bassi e a maggiore fragilità sociale. Da mesi si ripetono gli allarmi per adeguare la cura e l’assistenza della salute mentale che spesso è una delle voci sanitarie più esposte a tagli. La vicenda di Milano, insieme ad altre, deve essere un richiamo per la politica, il governo e le istituzioni sanitarie. Ascoltiamo il segretario nazionale di Psichiatria democratica Salvatore Di Fede

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale