Il lavoro non può essere l’alternanza tra vita e morte


 

Dopo Luana D’Orazio un’altra giovanissima vita persa in un luogo di lavoro. Lorenzo Parelli, 18 anni, non era però un operaio dell’azienda ma uno studente stagista che effettuava un tirocinio nel programma della cosiddetta alternanza scuola-lavoro. Il ragazzo era all’ultimo giorno del suo stage.

Da venerdì sera le organizzazioni studentesche hanno effettuato diverse proteste e flash mob in alcune città, ieri sera a Roma ci sono state tensioni al Pantheon. Nel mirino delle reti studentesche ci sono i Pcto: “Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento”, la versione aggiornata dell’alternanza scuola-lavoro. Si tratta di stage che prevedono 500 ore di lavoro svolto in azienda e 500 ore di presenza a scuola.

Questi strumenti dovrebbero servire per collegare i profili in uscita dagli istituti superiori – soprattutto quelli professionali – con gli imprenditori alla ricerca di giovani ragazzi da formare e poi da introdurre in azienda.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale