In Turchia e Siria cataclisma epocale: emergenza umanitaria internazionale


 

 

Il momento in cui una bimba viene tratta in salvo sotto le macerie del devastante terremoto che ieri ha colpito Turchia e Siria.

Oggi parliamo di quello che è a tutti gli effetti un cataclisma di dimensioni storiche. Le autorità turche hanno annunciato oltre 1700 vittime, mentre più 1.200 morti si contano nella vicina Siria per un totale (di oltre 4mila morti – dato aggiornato, ndr). Questo è il bilancio al momento in cui vi parliamo con il timore che sia destinato a crescere.

“Nelle aree colpite dal terremoto in Turchia il suolo si è spostato di almeno tre metri – ha detto all’ANSA il presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. “Il terremoto – ha proseguito – è stato generato dalla faglia Sud-Est anatolica, “una delle più attive nel Medio Oriente, insieme a quella del Mar Morto che attraversa Siria, Libano Israele e Giordania e che separa la placca Araba da quella Africana”.

Almeno 120 scosse di assestamento si sono verificate dopo il potente terremoto di ieri notte nel sud della Turchia, secondo un aggiornamento dell’Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze. La terra ha tremato fino in Libano e per ore è stato diramato un allarme tsunami anche in Italia, soprattutto per le regioni meridionali. In tanti video postati sui social si sono viste le scene di distruzione con i palazzi implosi e il momento della scossa con bagliori nel cielo. Sempre sui social è arrivata la testimonianza di Vincenzo Montella che oggi allena la squadra turca dell’Adena Demispor.

La ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi. Tra le prime a rispondere è stata Medici senza frontiere che in una nota sottolinea come ci sia anche la grave situazione del freddo: “siamo in azione in 23 strutture sanitarie nei governatorati di Idlib e Aleppo, offrendo kit medici di emergenza e mettendo a disposizione personale medico per rafforzare le équipe presenti. Inoltre – continua Msf – le nostre équipe hanno donato coperte e kit di prima necessità per le popolazioni sfollate nel nord-ovest della Siria. Sono centinaia le case distrutte, migliaia di persone sono rimaste senza un tetto. Negli ultimi tre giorni ha nevicato e la popolazione è rimasta all’aperto per paura delle ulteriori scosse di assestamento che sono continuate per tutta la giornata”.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale