Napoli, nel quartiere-bunker criminale non si vedono le istituzioni


 

 

Le parole di Roberto Benigni davanti al presidente Mattarella sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo: la Costituzioni e l’articolo 21 come pilastri del Paese.

Oggi parliamo di violenza criminale e andiamo a Napoli. A Ponticelli, quartiere a est della città, Federico Vanacore, 33 anni, è l’ultimo caduto di una guerra senza fine. Solo qualche giorno fa è stato pubblicato il video di una rapina al rione Conocal dove un gruppo di persone rapinava un’auto con un’azione da “guerriglia” bloccando la strada con dei bidoni. I due fatti potrebbero anche essere collegati.

La periferia est di Napoli è di fatto un bunker criminale. Il 31 dicembre una bomba carta ha distrutto l’auto della dirigente di Sos Impresa anti-racket Anna Ferrara. Qui Gomorra è uno stile di vita tra clan che a suon di agguati, ordigni e ritorsioni si fanno la guerra da anni lasciando i cittadini in balia di proiettili e paura. Sulla vicenda è intervenuta tra gli altri Libera che ha chiamato in causa l’assenza delle istituzioni. Ascoltiamo il coordinatore di Napoli Pasquale Leone.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale