La bomba che riporta il terrore a Istanbul: le parole di un manager italiano


 

 

I cori nelle università iraniane dove giovani e donne continuano la loro protesta per i diritti e per l’autodeterminazione.

Oggi parliamo dell’attentato a Istanbul di domenica scorsa. Il terrore torna nel pieno centro della città turca e in uno scenario di grande tensione internazionale per la guerra in Ucraina. Le sei persone che hanno perso la vita sono tutti cittadini turchi.

Lo ha fatto sapere il prefetto cittadino Ali Yerlikaya esprimendo vicinanza alle famiglie delle vittime, tra cui ci sono una madre e sua figlia, un padre e sua figlia, una coppia sposata e un’altra persona. Su 81 feriti in tutto, 50 sono stati dimessi mentre 31 si trovano ancora in ospedale e due sono gravi, ha aggiunto Yerlikaya.

La terrorista arrestata è una donna di nazionalità siriana e secondo il governo turco le responsabilità sono riferite al Pkk, il partito degli indipendentisti del Kurdistan. Per capire cosa significa un evento di questo tipo ascoltiamo la testimonianza Andrea Leo, general manager di una società italiana, che vive proprio a Istanbul.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale