La fase 2, gli affetti “instabili”: difendere anziani, salute e welfare


 

La fase 2 inizia male, solo al suo annuncio a colpo di decreto. Tutti scontenti: parrucchieri, estetisti, medici infettivi, genitori, insegnanti, terzo settore e affetti stabili o congiunti.

Che cosa poi siano gli affetti stabili non è dato sapere. Le associazioni lgbt hanno annunciato disobbedienza senza una specifica a questi “permessi” familiari dove le coppie gay o omogenitoriali rischiano di essere escluse, allo stesso modo coppie di fatto e altri legami.

E i bambini? Se lo sono chiesti a Napoli genitori e insegnanti che hanno affisso in tutta la città le sagome colorate dei più piccoli al grido di “liberiamoli”. Poi c’è l’Istat che ricorda qual è la situazione anagrafica del nostro Paese: oltre 7 milioni (7.058.755), l’11,7% del totale della popolazione ha oltre 75 anni, sono oltre 4 milioni e 300 mila (4.330.074) ad aver raggiunto e superato gli 80 anni.

Da questi numeri deve partire la prevenzione sanitaria e la difesa della salute della categoria più a rischio, quella degli anziani che sono le principali vittime del Covid-19: welfare e sanità devono ripartire da qui.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale