Libro e fiction: la giustizia italiana tra realtà e finzione


 

Trame di potere, collusioni e un sistemache racconta l’ultimo decennio italiano.

Sono i temi del libro intervista di Antonio Sallusti a Luca Palamara, l’ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati finito sotto inchiesta per corruzione. Il libro apre squarci e ferite dell’impianto democratico e dell’equilibrio tra i poteri dello Stato fino a dire che “un Procuratore, due sostituti, un ufficiale e due amici giornalisti insieme diventano più potenti del Parlamento”.

Poi capita di vedere su Netflix la serie tv “Il Processo” con Vittoria Puccini e Francesco Scianna. Pm che infrangono la legge, avvocati senza scrupoli, potenti imprenditori a capo di un giro di escort minorenni per ricattare i politici, innocenti alla sbarra e sullo sfondo le persone che non contano nulla in attesa di giustizia.

La giustizia italiana appunto vive nel confine tra realtà e finzione, tanto che il libro intervista a Palamara possa risultare la fiction e la serie tv la vita reale. O forse entrambi raccontano un pezzo del nostro Paese che non può più nascondersi perché ha nelle mani i diritti e il diritto degli italiani nella più grave crisi del dopoguerra.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale