Mezzogiorno: una storica zona rossa


 

Le conseguenze economiche per l’emergenza Covid non sono uguali in tutto il Paese.

Nei primi tre trimestri del 2020 il lockdown ha incrociato un mercato del lavoro sostanzialmente stagnante da più di un anno. La Svimez stima una riduzione dell’occupazione al Sud del -4,5%, il triplo rispetto al Centro-Nord.

“Rispetto al 2008, l’occupazione giovanile è calata di 573mila unità al Sud, a fronte di una crescita di 689mila over50. Nel Centro-Nord gli occupati under 35 si sono ridotti di -1,2 milioni mentre gli over50 sono aumentati di 2,4 milioni.

In particolare l’emergenza sanitaria che ha cancellato in un trimestre quasi l’80% dell’occupazione femminile creata tra il 2008 ed il 2019 riportando il tasso d’occupazione delle donne a poco piu’ di un punto sopra i livelli del 2008.

Infine, secondo la Svimez il Mezzogiorno era già una zona rossa. Nel 2018 la distanza tra le regioni del Sud e del Centro- Nord è marcata, oscillando tra valori massimi di 222 punti del Veneto e 221 dell’Emilia-Romagna e i minimi di 170 di Campania e Sicilia e di appena 161 della Calabria.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale