Nel Paese diseguale arriva il Taser: timori e pericoli per un’arma pericolosa


 

Le Stazioni come gli stadi sono diventati grandi hub in cui si sperimentano controllo e repressione. Le barriere ai binari, bodyguard a controllare i biglietti come il filtraggio allo stadio permette di separare e controllare.

Ora c’è un nuovo strumento in dotazione delle forze di polizia che però preoccupa molto: il taser. La sperimentazione della pistola elettrica era partita nel settembre del 2018 in dodici città su iniziativa dell’allora ministro dell’Interno Salvini. Secondo un’indagine della Reuters il taser ha provocato oltre mille morti nei soli Stati Uniti. La stessa azienda americana che la produce – la Taser International Incorporation, da cui deriva il nome dell’arma – chiamata in causa sulla potenziale pericolosità, ha dichiarato che esisterebbe un rischio di mortalità pari allo 0,25%. Ciò significa che se il taser venisse usato su 400 persone una di queste potrebbe morire.

“Nonostante la pericolosità di quest’arma non viene meno – dice Patrizio Gonnella, presidente DI Antigone – soprattutto perché non è possibile sapere o stabilire se la persona cui si sta per sparare soffra o meno di cardiopatia o epilessia, due delle patologie”ricordando come anche alcuni organismi internazionali, tra cui la Corte Europea dei Diritti Dell’uomo ed il Comitato ONU per la prevenzione della tortura si siano espressi relativamente alle pericolosità di quest’arma e il rischio di abusi che l’utilizzo può comportare.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale