Salvini, il citofono e gli scherzi da bambino: il circo mediatico è servito


 

Salendo le scale della metropolitana vengono in mente i ricordi di infanzia. Nei pomeriggi estivi dopo estenuanti partite di calcio su campetti sterrati capitava fare scherzi.

Uno di questi era squillare al citofono di un malcapitato e lasciare domande improbabili o parolacce in dialetto, per poi scappare. Non avrei mai immaginato che dopo oltre 30 anni questa burla fosse fatta in diretta TV da un ex ministro dell’Interno.

Citofonare a favore di telecamere e chiedere “ma lei spaccia”? Come una sorta di Inviato di Striscia la notizia. A questo punto siamo tutti legittimati a divertirci e allargare questo scherzo sentendoci di nuovo bambini.

Correre palazzo per palazzo a Pontida e citofonare Lega Nord: “scusi, quando restituite i 49 milioni agli italiani?”. Qui Napoli, a voi circo mediatico.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale