In meno di un anno il vaccino anti-Covid è stato creato, brevettato e approvato nella sua diffusione di massa per salvare il pianeta.
È la testimonianza che scienza, industria del farmaco e istituzioni possono determinare in breve tempo lo scudo e la salvezza contro patologie mortali.
Ci sono genitori che lottano contro malattie come Sma – atrofia muscolare spinale. In Italia ogni sono 50 le coppie che mettono al mondo un bambino per cui nei primi mesi arriva questa diagnosi drammatica. Eppure una speranza c’è e arriva da un farmaco.
Si chiama Zolgensma e negli Usa è impiegato da un anno e mezzo. L’Aifa lo ha approvato, ma solo per i neonati. La testimonianza di una mamma a redattore sociale: “La Sma è la patologia numero uno per morte infantile al di sotto dei due anni. Rincorro questo farmaco da quando l’ho scoperto: impedirne l’uso ai nostri figli significa condannarli a morire”.
La comunità scientifica, però, si è difesa da polemiche molto aspre e ha spiegato i motivi di questo limite di età. La scelta dei 6 mesi era legata non solo ai dati disponibili in letteratura in quel momento, ma soprattutto alla totale assenza di quelli di sicurezza per bambini di età e peso maggiore. Questo anche in virtù del fatto che, in altre sperimentazioni di terapia genica su malattie neuromouscolari, dosi non adeguate si sono rilevate responsabili di gravi effetti collaterali e talvolta fatali.
Dopo ulteriori dati in bambini di peso maggiore a gennaio è stato chiesto all’Aifa di superare il limite dei 6 mesi e ed estendere il criterio di accesso sulla base della rivalutazione del peso fino 13,5 kg.
Si faccia presto per quei 50 bambini che nascono ogni anno.
Giuseppe Manzo giornale radio sociale