Se alle persone con disabilità non serve solo un ministero


 

La scelta di un ministero specifico alla disabilità ha sollevato discussioni e polemiche.

Ad alzare la voce contro la scelta del dicastero affidato a Erika Stefani della Lega Nord è Jacopo Melio dalle pagine di Repubblica: “è discriminante”, afferma il fondatore di #iovorreiprendereiltreno. Sulla stessa linea Elena Gironi Carnevale, mamma e caregiver di un ragazzo con autismo, che a Redattore sociale lo definisce “una boiata pazzesca”

Anche se la prima uscita della ministra non è stata delle più brillanti, le principali associazioni hanno dato la propria disponibilità a collaborare come l’Ente nazionale sordi, l’Unione italiana ciechi e ipovedenti, Fish e Fand.

Le due Federazioni hanno mandato un lungo memorandum sui vaccini, l’inclusione scolastica e lavorativa, e la lotta alla segregazione. Si tratta di una vera e propria riforma del welfare per un ministro e un governo che hanno davanti solo due anni, salvo sorprese politiche e istituzionali. Ci sarà sicuramente tempo per la distribuzione del Recovery Fund e capire se oltre al ministero anche le persone con disabilità saranno al centro del Piano di ripresa.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale