Questo è il momento in cui il reporter Remy Busine è stato aggredito dalla polizia francese a Parigi il I maggio in place della Nation: Busine segue con lunghi live social le proteste contro la riforma delle pensioni. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 3 maggio 2023, anno II della guerra, anno 4° della pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo.
Oggi parliamo dell’ex Ilva e del suo rapporto con Taranto, una delle più importanti città del Mezzogiorno d’Italia che, per tutto il ‘900, ha subito una gigantesca espansione industriale che ha prodotto nel tempo ricchezza, reddito, e morte.
Era il 26 luglio del 2012 quando una giudice decretava il sequestro della fabbrica siderurgica più grande in Europa. accusata di inquinare e di uccidere centinaia di persone ogni anno, e tra questi molti bambini. Dieci anni dopo una sentenza di primo grado ha confermato quell’accusa, all’interno di 3.800 pagine di motivazioni in cui hanno avuto voce: i lavoratori che hanno denunciato gli infortuni mortali avvenuti in fabbrica, i dirigenti condannati nel processo a decine di anni di carcere, gli allevatori a cui hanno abbattuto gli animali a causa dell’inquinamento, i familiari delle vittime, i giornalisti locali che assecondavano le volontà dei padroni dell’acciaio confezionando false notizie e screditando le associazioni ambientaliste.
Questa è la storia collettiva della più grande contraddizione sociale del nostro tempo: la scelta tra il lavoro e la salute: la racconta il giornalista Gaetano De Monte con il podcast Fabbrica su Spotify. Ascoltiamo un estratto.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale