Sud e centri urbani: bambini e giovani senza “qualità della vita”


 

La voce del computer con cui Fabio Ridolfi, 46enne di Pesaro, immobilizzato da 18 anni a letto a causa di una tetraparesi, comunica con il mondo in un video diffuso dall’associazione Luca Coscioni.

Oggi parliamo di dati e classifiche che da sempre fanno discutere creando non poche polemiche. Una di queste è quella relativa alla Qualità della vita del Sole24Ore. Dopo le anticipazioni di 1 anno fa ieri è stata diffusa quella definitiva. Sono Aosta, Piacenza e Cagliari le tre province che vincono quest’anno la sfida della Qualità della vita declinata per altrettante fasce d’età: bambini, giovani e anziani.

Concentrandoci su infanzia e giovani emerge un Mezzogiorno sempre agli ultimi posti ma non solo. Dagli indici utilizzati per determinare i dati il Sud non riesce a stare al passo con le esigenze delle famiglie, soprattutto di quelle con bambini, nonostante si confermi il territorio più giovane e più prolifico in base ad alcuni indicatori demografici (come il tasso di fecondità o l’indice di dipendenza degli anziani).

Ascoltiamo il commento di chi vive e lavora al Sud, in Calabria, come Giancarlo Rafele presidente del Consorzio Macramè.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale